Le campagne ferraresi, si sa, sono da sempre sede di piccole e grandi realtà che racchiudono in sé tesori nascosti: prodotti naturali frutto di agricoltura e produzione locale.
È questo il caso della Società Agricola Corte Frazza S.S., racchiusa nelle campagne di Borgo Vigarano Mainarda e nata nel marzo del 2017 dall’unione tra un’idea e una passione che i due soci fondatori, Sebastiano Malaguti e Luca Fiorini, avevano in comune: creare una società agricola in cui sperimentare processi produttivi a basso impatto ambientale, legati ad uno stile di vita sano e naturale.
Mossi da una costante curiosità verso la scoperta di produttori della nostra terra e dalla volontà di proporre ai nostri clienti prodotti della tradizione ma innovativi nei processi, noi di Borgonovo siamo passati a far loro visita e abbiamo ritrovato un’attività importante e ricca di spunti.
Parallelamente alla produzione di ortaggi di stagione (melanzane, zucchine, zucche, cipolle, cicoria, aglio, peperoni e molto altro), nel giro di solo un paio d’anni, Sebastiano e Luca hanno sviluppato due progetti molto interessanti legati all’apicoltura e all’elicicoltura.
Il mito del nettare degli dei.
Il “mito” del miele affonda le sue origini nell’antichità, basti pensare alle scene della mitologia greca che rievocano dei a banchetto con nettare e ambrosia. Tuttavia, bisognerà approdare sulla soglia dell’Ottocento per sfatare il mito del miele che “cade dal cielo” (così i Romani erano soliti rappresentare questa delizia) e giungere ad una spiegazione scientifica del processo di produzione del celebre nettare.
Durante la nostra visita presso la Società Agricola, abbiamo avuto modo di comprendere che sono due gli ambienti che l’azienda ha destinato alle api e alla raccolta del loro nettare: un apiario in particolare si sviluppa propria all’interno dell’azienda, in cui è stato seminato un ettaro di Facelia, una pianta dalle alte proprietà nettarifere. Le arnie sono di due tipi: tradizionali e Top Bar, ovvero “naturali”. Ogni arnia ha un massimo di espansione di 100.000 api.
Il processo di produzione del miele.
Il processo che porta alla produzione del miele è complesso e molto interessante, specialmente se osservato dal vivo. La mano dell’uomo finalizza il lavoro messo in atto dalle api. Infatti, tra le api, quelle mellifere sono “addette” alla produzione del miele, ricavando polline e nettare dai fiori, mentre le “operaie” si occupano di trasferire la sostanza, elaborata dalle mellifere, nei favi dell’alveare (le api riempiono prima le cellette centrali e poi quelle esterne). Un particolare inaspettato è che ciascuna ape in tutta la sua vita raccoglie circa un undicesimo di un cucchiaino di miele!
Terminato questo processo, si passa all’estrazione dei melari così da poter prelevarne il nettare, facendo molta attenzione a non danneggiare le api. In questa fase, è necessario pulire il telaio dall’escrescenza di cera.
Successivamente i telai vengono messi nello smielatore che, grazie alla forza centrifuga e girando 16 minuti in un verso e 8 minuti nel verso opposto, libera il miele dalle celle rilasciandolo nella ghiera.
A queste fasi ne seguono due successive in cui il miele viene inserito in contenitori per essere filtrato dalla schiuma in eccesso.
Una volta terminato il processo, questo magnifico prodotto dai tanti benefici è pronto per arrivare sulle nostre tavole.
Gli usi del “famoso nettare”.
Gli usi sono i più vari, dall’essere tra i migliori dolcificanti naturali all’alleviare infiammazioni e mal di gola. Tuttavia, viene anche utilizzato come alleato di bellezze in maschere e creme per il viso grazie al suo potere idratante e lenitivo o per favorire la digestione e migliorare la qualità del sonno grazie alle sue proprietà antiinfiammatorie.
Noi di Borgonovo lo amiamo in accostamento ai formaggi e marmellate e, al di là degli abbinamenti, ci piace tenere in considerazione la territorialità dei prodotti che andiamo a provare.
In alternativa, lo usiamo come “ingrediente” segreto delle “dolci preparazioni” de La Cucina di Borgonovo.
E voi che uso ne fate?